giovedì 28 maggio 2020

La morale nello Zibaldone STEP #20

Nello Zibaldone Leopardi espone delle osservazioni sulla morale e sulla politica. Egli afferma che sebbene la morale per se stessa sia ben più importante della politica, essa è comunque una scienza puramente speculativa, in quanto è separata dalla politica, infatti "la vita, l'azione, la pratica della morale, dipende dalla natura delle istituzioni sociali, e del reggimento della nazione: la morale è una scienza morta se la politica non cospira con lei e non la fa regnare nella nazione". Afferma che la morale anche se venisse insegnata ad un popolo mal governato non sarebbe d'aiuto perchè "la morale è un detto, la politica un fatto", infatti la vita domestica, la società privata, qualunque cosa umana prende la sua forma dallo stato pubblico di un popolo, dalla politica. Inoltre, secondo Leopardi, sebbene la politica necessiti di una maggiore profondità di riflessioni rispetto alla morale, essa "offre un campo più facile agli intelletti più volgari". Il poeta conclude la sua riflessione affermando che la principale differenza tra la morale e la politica sta nel fatto che la morale spetta all'individuo mentre la politica alla nazione e al mondo.

Utopia e morale STEP #19



Tutte le utopie proposte nella storia del pensiero filosofico si caratterizzano anche per la radicale critica dell’attualità, presentandosi come denuncia delle ingiustizie e dei vizi per la cui soluzione viene proposto un nuovo modello di società, che sostituisce quella esistente ritenuta responsabile del degrado morale degli individui e l’utopia viene proposta anche allo scopo di superare i vizi e la corruzione, coniugando giustizia sociale e virtù individuale.
Tra queste Utopìa è un romanzo di Thomas More, in cui è descritto il viaggio immaginario di Raffaele Itlodeo (Raphael Hythlodaeus nell'originale) in una fittizia isola-repubblica, abitata da una società ideale.
In Utopia, si ha il progetto di una nazione ideale e vengono trattati argomenti come la filosofia, la politica, il comunitarismo, l'economia, l'etica e, più specificatamente, l'etica medica.
Nella prima parte, Moro presenta l'Inghilterra del XV secolo.Nella seconda parte, invece, avviene la narrazione del viaggio che Raffaele Itlodeo, viaggiatore-filosofo, compie per primo nell'isola di Utopia, una societas perfecta, creata dal suo primo re, Utopo, che con un'opera titanica tagliò l'istmo che la congiungeva con il continente.
Utopia è divisa in 54 città (che rimandano alle 54 contee inglesi), tra le quali la capitale Amauroto. Utopia, a differenza dell'Inghilterra, ha saputo risolvere i suoi contrasti sociali, grazie ad un innovativo sistema di organizzazione politica: la proprietà privata è abolita, i beni sono in comune, il commercio è pressoché inutile, tutto il popolo inoltre è impegnato a lavorare la terra circa sei ore al giorno, fornendo all'isola tutti i beni necessari. Il resto del tempo deve essere dedicato allo studio, in particolare delle scienze naturali e delle filosofie morali, e al riposo. In questo modo, la comunità di Utopia può sviluppare la propria cultura e vivere in maniera pacifica e tranquilla.
L'isola è governata da un principe che ha il potere di coordinare le varie istituzioni e di rappresentare il suo popolo. Il governo è affidato a magistrati eletti dai rappresentanti di ogni famiglia, mentre vige il principio (rivoluzionario per l'epoca) della libertà di parola e di pensiero e soprattutto della tolleranza religiosa, che tuttavia si esprime solo verso i credenti: gli atei non sono puniti, ma sono circondati dal disprezzo degli abitanti di Utopia e sono loro precluse le cariche pubbliche.
L'isola si basa su una struttura agricola ed è proprio l'agricoltura a fornire i beni utili per industrie, artigianato, ecc. Si produce solo per il consumo e non per il mercato. Oro e argento sono considerati privi di valore e i cittadini non possiedono denaro ma si servono dei magazzini generali secondo le necessità. La città è pianificata in modo tale che tutti gli edifici siano costruiti in egual modo. Esiste la schiavitù per chi commette dei reati. Anche il numero dei figli è stabilito in modo tale che rimanga lo stesso numero di persone. I figli sono accuditi e allevati in sale comuni e sono le stesse madri a occuparsene. Gli utopiani trascorrono il loro tempo libero leggendo classici e occupandosi di musica, astronomia e geometria.

Quella di Moro è l’utopia di un umanista, che esalta i valori morali e la virtù civica, disprezza l’insegnamento della scolastica e le regole del mondo feudale e il guadagno fine a stesso. Questa dimensione etica traspare spesso nelle pagine dell’opera. Non a caso la pietà è la maggior virtù degli abitano di Utopia, che trattano con umanità schiavi e criminali e cercano in tutti i modi di evitare le crudeltà della guerra.

mercoledì 27 maggio 2020

Nietzsche e la morale STEP #18


Moralità signore-servo - WikipediaNella filosofia contemporanea il tema morale viene svolto da Friedrich Nietzsche, in particolare in "Genealogia della morale".  Nietzsche sosteneva che vi erano due tipi fondamentali di moralità: la morale del signore e la morale del servo. La moralità del padrone pesa azioni su di una scala di conseguenze buone o cattive, a differenza della morale dello schiavo, che pesa le azioni su una scala di intenzioni buone o cattive. Ciò che Nietzsche intende per "moralità" si discosta dalla comune comprensione di questo termine.
Per Nietzsche, una determinata morale è inseparabile dalla formazione di una cultura particolare. Ciò significa che il suo linguaggio, i codici, le pratiche, i racconti e le istituzioni sono informati dalla lotta tra questi due tipi di valutazione morale. 
Nietzsche definisce la morale del padrone come la moralità del tenace. Nietzsche critica la visione, che egli identifica con l'ideologia contemporanea britannica, che è bene tutto ciò che è utile, mentre tutto ciò che è male è ciò che è dannoso. Egli sostiene che questo punto di vista ha dimenticato le origini dei valori, e quindi chiama ciò che è buono utile per abitudine - ciò che è utile è sempre stato definito come buono, quindi l'utilità è la bontà come un valore. Per questi uomini moralmente determinati, il buono è il nobile, forte e potente, mentre il cattivo è il debole, vile, timido e piccolo. L'essenza della moralità del padrone è la nobiltà. Altre qualità che sono spesso valutate nella morale del padrone sono l'apertura mentale, il coraggio, la sincerità, la fiducia e un senso preciso di autostima.
A differenza dei padroni, la morale degli schiavi è letteralmente ri-sentimento - rivalutando quelli che sono i valori del padrone. Questo allontana dalla valutazione di azioni basate sulle conseguenze per la valutazione delle azioni basate sull' "intenzione". Come la moralità del padrone ha origine nel forte, la morale degli schiavi ha origine nei deboli. Poiché la morale degli schiavi è una reazione contro l'oppressione, essa incattivisce i suoi oppressori. La morale degli schiavi è stata creata in opposizione ai valori che la moralità del padrone ritiene buoni. L'essenza della morale degli schiavi è l'utilità: il bene è la cosa più utile per tutta la comunità, non il forte.

lunedì 18 maggio 2020

L'ABC della morale STEP #17

Azioni
Bene
Comportamento
Doveri
Etica
Favola
Giusto
Hume
Insegnamento
Legge
Male
Norme
Onestà
Praxis
Questione
Regole
Scelta
Travicello
Umore
Valori
Zelo

venerdì 15 maggio 2020

Il "testimonial" STEP #16


Immanuel Kant, 216 anni dalla morte dell'inventore della “ Critica ...
Considerato uno dei più importanti filosofi del pensiero occidentale, Immanuel Kant fu il più significativo esponente dell'Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idealistica e di gran parte di quella successiva. Kant concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica (o "rivoluzione copernicana"), volta a superare il dogmatismo metafisico del pensiero precedente e ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere.
Possiamo considerare Kant come il perfetto "testimonial" della morale per la sua opera "Critica della Ragion Pratica", nella quale il filosofo conduce l'analisi critica della ragione nel caso in cui essa sia indirizzata all'azione ed al comportamento, alla pratica per l'appunto. Egli si pone di fronte al problema della morale: non vuole definire quali precetti etici debbano essere seguiti dall'uomo, bensì "come" quest'ultimo debba comportarsi per compiere un'azione autenticamente morale, e quindi in cosa consiste realmente la morale. La morale della Critica della ragion pratica vuole essere, come già chiarisce la "Prefazione" all'opera, una morale formale, vuole indicare una "formula della moralità", la forma della morale, ma non il suo contenuto (le norme morali). Le norme della moralità, i singoli doveri, non sono in contrasto con l'intento della morale kantiana nel suo complesso, ma rientrano nei compiti non della Critica della ragion pratica, ma della "Dottrina della virtù" della Metafisica dei costumi (1797) che contiene il sistema dei doveri che derivano dalla ragione pratica.


Fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Critica_della_ragion_pratica

giovedì 14 maggio 2020

Morale e limiti dello sviluppo STEP #15

Ad oggi, una grande fonte di sviluppo è caratterizzato dall'ingegneria genetica. Nel settore agroalimentare ciò è costituito dagli OGM, ossia organismi viventi che possiedono un patrimonio genetico modificato tramite tecnologia del DNA ricombinante, che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genici. Tuttavia sin dagli esordi di tali tecniche sono emersi problemi di natura etica e morale: infatti emerge da vari sondaggi che la maggior parte delle persone percepisce gli OGM come innaturali e come un tentativo della scienza di sostituirsi a Dio, o vedono l'intervento umano contrapposto alle leggi della Natura.
Maggiore problema morale, sempre nel campo dell'ingegneria genetica, è costituito dall'eugenetica, ossia l'insieme delle teorie delle pratiche miranti a migliorare la qualità genetica della popolazione umana. Molte delle preoccupazioni etiche e morali riguardanti l'eugenetica sorgono dal suo controverso passato, provocando una discussione su quale posto, se è il caso, dovrebbe avere in un immediato futuro.
Oggi, nell'età in cui il genoma viene progressivamente mappato, gli embrioni possono essere testati per la loro suscettibilità alle malattie, al sesso e ai difetti genetici, quindi l'eugenetica diventa un modo per una possibile predeterminazione delle caratteristiche del nascituro, mentre il feto non ancora nato, su cui vengono eseguite queste nuove procedure eugenetiche non può parlare, poiché il feto manca della voce per consentire o per esprimere una sua propria opinione.
Una critica comune rivolta all'eugenetica è che "conduce inevitabilmente a misure non etiche", anche perchè molti ritengono che ciò potrebbe portare a una discriminazione genetica e ad una violazione dei diritti umani. I tentativi di "migliorare" se stessi attraverso una tale manipolazione eliminerebbero le limitazioni che forniscono un contesto necessario per l'esperienza di una scelta umana significativa, e la vita umana apparirebbe insensata in un mondo in cui tali limitazioni potrebbero essere eliminate attraverso la tecnologia.

Morale e cronaca STEP #14

<<CITTA' DEL VATICANO “La lotta contro la povertà non è soltanto un problema economico, ma anzitutto un problema morale”. Praticamente una questione etica specie davanti alla “grande crisi dei profughi”. Papa Bergoglio riceve la Fondazione Centesimus Annus e davanti ad economisti, imprenditori, banchieri torna a parlare di un dramma “le cui proporzioni stanno crescendo di giorno in giorno”. Poi ringraziando tutti coloro che si sono attivati davanti a questa “delicata questione umanitarie e sugli obblighi morali che esse comporta” ha incoraggiato a non smettere di pensare a soluzioni accettabili.>>
Ricordando il suo recente viaggio a Lesbo, avamposto europeo degli sbarchi di profughi diretti in Europa, il Pontefice aveva insistito sul fatto che non basta fornire un “immediato e pratico aiuto materiale a questi nostri fratelli e sorelle”, visto che servono risposte politiche, sociali ed economiche di lungo periodo da parte della comunità internazionale. Progetti cioè capaci di andare oltre “i confini nazionali e continentali che coinvolgono l’intera famiglia umana”.


Fonte:https://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_bergoglio_lottare_poverta_problema_morale-1731102.html

venerdì 8 maggio 2020

Morale ed Ingegneria STEP #13

Nell'ambito dell'ingegneria navale il termine morale (indicato anche come murale dato l'etimo incerto) indica una grossa trave o un puntello di legno, robusto e di notevole lunghezza. Nell'ambito dell'ingegneria civile indica invece un travicello di legno di lunghezza per lo più inferiore a 4 m e di sezione quadrata compresa fra 5x5 cm (moraletto) e 10x10 cm (moralone), usato soprattutto nell'orditura secondaria delle coperture in legno.

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venerdì 1 maggio 2020

Kant e la legge morale STEP #12

«Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.»

E' cosi che Kant conclude la "Critica della ragion pratica", la seconda delle tre celebri "Critiche", in cui il filosofo conduce l'analisi critica della ragione nel caso in cui essa sia indirizzata all'azione ed al comportamento, alla pratica per l'appunto. Qui Kant afferma con fermezza l'esistenza di una legge morale assoluta, libera da ogni condizionamento, caratterizzata da due particolarità fondamentali:
  • Incondizionatezza: come conseguenza ineludibile del postulato della libertà della vita etica, la scelta morale non può che essere libera e fine a sé stessa (autonomia);
  • Necessità ed universalità: non può e non deve dipendere in alcun modo dalla situazione contingente e particolare, ma è uguale per tutti alla medesima maniera.
La morale è considerata la "praxis", ossia un agire volto alla realizzazione di un preciso scopo interno al soggetto; in secondo luogo essa prende la forma del dovere in un soggetto morale. Tale comportamento morale è insito in modo assoluto nella volontà del soggetto che diventa causa prima e libera della propria decisione e quindi del proprio agire. Viene sottolineata comunque la difficoltà che caratterizza tale libertà: spesso il soggetto è condizionato dal mondo esterno nel momento in cui egli sceglie.
In sostanza, se vi è l'agire morale vi è anche una volontà propria del soggetto che ha il compito di dirigere il modo ed il contenuto dell'azione; la volontà viene presentata come unica cosa buona e ragionevole per definizione posseduta dall'uomo.
La morale deve basarsi su qualcosa di assolutamente certo e saldo: il dovere. Ognuno infatti percepisce la morale, in modo sicuro e consapevole, come un dovere. L'uomo, quello dotato di ragione, sente di fronte a determinate situazioni di dover compiere una scelta, a cui seguirà il comportamento morale. Anche gli uomini più malvagi, che ancora conservano almeno in parte la razionalità, sentiranno di doversi porre il problema della scelta morale, ovvero di come comportarsi. Questo è il momento che precede ogni reale azione morale.
La morale è quindi un fatto di ragione. Ogni essere razionale possiede la morale, in quanto sente il dovere e la necessità di scegliere. Il dovere non ha nulla a che fare con la causalità ed il determinismo del mondo materiale: esso riguarda soltanto la sfera della morale.
Ogni morale non può essere limitata nel conseguimento del bene. Non posso propormi di conseguire il bene fino ad un certo punto e non oltre. Il fine dell'azione morale quindi deve essere il "sommo bene". Ma cosa s'intende per sommo bene? Per alcuni semplicemente il sommo bene, inteso come "il bene più alto", consiste nell'obbedire agli imperativi categorici. Prendendo come guida gli imperativi categorici ognuno quindi può raggiungere il sommo bene. Altri intendono il sommo bene come "il bene più completo" considerato come l'insieme di "virtù e "felicità".

fonte: 
https://it.wikipedia.org/wiki/Critica_della_ragion_pratica#La_legge_morale

La morale STEP #24

La  morale  ha sempre fatto parte della vita dell'uomo sin dai tempi antichi. Infatti il termine, così come lo conosciamo oggi,  nasce  ...