sabato 25 aprile 2020

Morale e Covid-19 STEP #11

Se qualcuno inizialmente aveva sottovalutato il pericolo del Covid-19 ora questo è chiaro a tutti. Soprattutto nel primo mese di diffusione della pandemia, le terapie intensive degli ospedali erano sempre più affollate, tant'è che molte strutture stavano trasformando o creando altri reparti dedicati al virus. Sfortunatamente il numero di contagiati cresceva sempre più, per cui si è arrivati a pensare di dover scegliere quali pazienti curare, generando un grandissimo dilemma di natura morale. Il patto tra gli operatori sanitari e i cittadini si basa sulla fiducia improntata al rispetto della dignità umana e alla tutela della vulnerabilità del paziente. L'imprescindibile riferimento alla dignità umana è tale per cui, nelle questioni si salute, tutte le persone hanno un'identica "pretesa morale" di parità di trattamento. Non è infatti possibile individuare una serie di criteri universalmente validi che affermino che un individuo è più degno di essere salvato di un altro, tuttavia in questa situazione di pandemia una scelta doveva essere presa. Questo è stato chiamato il “dilemma dell’ultimo letto” (the last bed dilemma) per indicare le problematiche che insorgono quando in mancanza di sufficienti risorse i medici devono “scegliere i pazienti” (di solito sono i pazienti che scelgono i medici) cioè devono definire le priorità per l’utilizzo delle risorse affinché si possano coniugare il principio terapeutico e il principio di giustizia. Si era stabilito di privilegiare “la maggior speranza di vita” tra chi dovesse essere ricoverato in terapia intensiva, in uno squilibrio tra le necessità cliniche reali della popolazione e la disponibilità effettiva di risorse intensive, in quanto il compito dei medici è proprio quello di salvare il maggior numero possibile di vite, continuando a prendersi cura di ciascun paziente.

lunedì 20 aprile 2020

La legge morale STEP #10


In questa scena tratta dal film " Il diario di Anna Frank" un professore ebreo spiega ad un soldato tedesco il significato di legge morale.

sabato 11 aprile 2020

Arte e Morale STEP #9


"I bari", Michelangelo Merisi da Caravaggio, 1594, Kimbell Art Museum, Fort Worth. 
Il quadro mette in scena la truffa. Un giovane ingenuo sta giocando a carte con un suo coetaneo il quale in complotto con un suo compare più anziano trucca ilgioco delle carte.Questa scena, così teatrale, descrittiva e realistica contiene un monito morale, una condanna del malcostume, in particolare del vizio del gioco

La morale nei dialoghi platonici STEP #8

La dottrina, che si propone di stabilire criteri razionali per esprimere un giudizio di valore riguardo l'agire umano è la morale. Questo tema viene affrontato da Platone nel VI libro del dialogo "La Repubblica", dove il filosofo afferma che per lui il bene è il Sole, perchè come il sole con la sua luce dà visibilità alle cose, così il Bene dà intelligibilità alle idee, cioè rende possibile alle idee di essere capite e come il sole con la luce dà capacità visiva all'occhio così il Bene dà intelligenza, capacità di capire all'anima. Secondo Platone, i beni sono di due specie: umani e divini. Detto altrimenti, vi sono almeno due modi principali di interpretare il Bene: la modalità meramente "umana" consiste nel ridurre il Bene a ciò che è utile e vantaggioso per gli umani. Si ha così una concezione relativistica, utilitaristica ed antropocentrica del Bene.
Ma il Bene in sé stesso, il Bene che trascende perfino l'essenza ha una configurazione ben più ampia, anzi illimitata, sottraendosi ai condizionamenti umani: per questo ha carattere divino, ed è per lo più considerato il Primo Dio.
La prima delle due accezioni del Bene emerge nel seguente passo in cui Socrate mostra a Glaucone e ad Adimanto l'interpretazione da parte dei sofisti del bene:


" [...]«Ma tu sai anche che per il volgo il bene consiste nel piacere, per le persone più colte nell'intelligenza».
.«Come no?» «E sai anche, caro amico, che quelli che la pensano così non sanno spiegare che cos'è l'intelligenza, ma alla fine sono costretti a dire che è l'intelligenza del bene».
«E fanno proprio ridere!», esclamo.
«E può non essere ridicolo», domandai, «che ci rinfaccino di non conoscere il bene e poi ce ne parlino come se lo conoscessimo? Dicono che è l'intelligenza del bene, come se comprendessimo che cosa intendono quando pronunciano la parola bene».
«Verissimo», rispose.
«E che dire di quelli che identificano il bene con il piacere? Sono forse meno pieni di errore degli altri? O non sono costretti anche loro ad ammettere che esistono piaceri cattivi?» «Sicuro!».
«Perciò accade loro di ammettere, credo, che le medesime cose sono buone e cattive. O no?» «Certamente»."

mercoledì 8 aprile 2020

Poesia e Morale STEP #7



MORALE DI STELLA

Predestinata a un'orbita di stella,
cosa t'importa, stella, tutto il buio?
Vola beata in mezzo a questo tempo!
La sua miseria ti sia estranea, ignota!
Del mondo più remoto è la tua luce:
pietà dev'essere per te peccato!
Solo una legge hai: essere pura!


Questo componimento è tratto dalla raccolta poetica di Friedrich Nietzsche, filosofo, poeta e saggista tedesco del XIX secolo. Il termine morale presente nel titolo indica in questo caso quella che è la ragion d'essere di una stella distinguendo tra ciò che per essa è peccato e ciò che dovrebbe essere la sua "legge".

sabato 4 aprile 2020

Favole e Morale STEP #6

Il genere letterario che rappresenta per eccellenza la morale è la favola, dal latino "fabula", che indicava in origine una narrazione di fatti inventati, spesso di natura leggendaria o mitica; infatti la favola è accompagnata da una "morale", ossia un insegnamento relativo a un principio etico o un comportamento, che spesso è formulato esplicitamente alla fine della narrazione (anche in forma di proverbio); la morale nelle fiabe in genere è sottintesa e non centrale ai fini della narrazione. 
In particolare sono le favole di Esopo, e poi di Fedro, le principali contenenti degli insegnamenti, atti a educare i giovani ai valori della vita, a comportarsi nel modo giusto e a rifuggire il pericolo e le cattive azioni. Una delle più famose è la favola della volpe e l'uva, riportata di seguito.

Una volpe affamata vide dei grappoli d’uva che pendevano da un pergolato, e tentò di afferrarli. Ma non ci riuscì. "Robaccia acerba!" disse allora tra sé e sé; e se ne andò. Così, anche fra gli uomini, c’è chi, non riuscendo per incapacità a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze.

Esopo, XXXII; Fedro, IV, 3.

In questo racconto è molto evidente la presenza della morale, ossia che non bisogna disprezzare ciò che non si può ottenere. Questo comportamento della volpe è una tipica abitudine di quelle persone che non riescono ad ammettere di non essere portati per fare un determinato lavoro e mentono dando la colpa ad altro, spregiandolo. Ad esempio, chi vorrebbe vincere ma uscendone alla fine sconfitto nega di aver desiderato la vittoria, oppure disprezza il premio mancato. Da ciò si può trarre l'insegnamento che senza impegno ed umiltà diventa impossibile raggiungere grandi obiettivi nella vita.




La morale STEP #24

La  morale  ha sempre fatto parte della vita dell'uomo sin dai tempi antichi. Infatti il termine, così come lo conosciamo oggi,  nasce  ...